Quando ricorrere alla Dentiera




- Mai e poi mai!!! - Il solo pensiero di indossare una dentiera ci fa spesso rabbrividire, perché ci rimanda ad un'immagine di anzianità e precarietà con la quale non desideriamo confrontarci. Eppure l'eventuale perdita dei denti non coincide necessariamente con l'età senile, dal momento che può dipendere da una varietà di fattori riconducibili alla familiarità, ad alcuni fenomeni infiammatori o ad un errato stile comportamentale che possono determinarne il processo anche in altre fasi della vita. In tutte queste circostanze l'approccio odontoiatrico può prevedere, oltre alle altre possibili soluzioni, l'utilizzo di una dentiera, ovvero di una protesi dentale removibile di rapida realizzazione e di semplice applicazione, pronta a prendere il posto dei denti mancanti. Sulla guida di tutte le indicazioni raccolte dal dentista, è l'odontotecnico ad occuparsi della creazione della dentiera grazie all'impiego della resina: bianca per riprodurre i denti e rosa per le gengive, cosicché la protesi risulti assai fedele all'aspetto delle arcate dentali naturali o, a seconda delle esigenze, di alcuni elementi dentali.


IN QUALI SITUAZIONI È INDICATA LA DENTIERA?


In assenza dei denti, compiere azioni comuni e in alcuni casi vitali come mangiare, sorridere e parlare diventa complesso e piuttosto faticoso e comporta enormi disagi nella gestione quotidiana della propria vita e delle proprie relazioni. Davanti a questa difficoltà, optare per il ricorso ad una protesi mobile può rappresentare una soluzione comoda e sostenibile che consente di recuperare una corretta ed efficace masticazione, di evitare il riassorbimento osseo e di scongiurare l'invecchiamento dell'espressione facciale che spontaneamente subentra, nel momento in cui mandibola e mascella restano prive delle proprie arcate dentali.


QUANTI TIPI DI DENTIERE CI SONO?


Le protesi removibili presentano il vantaggio di essere facilmente indossabili in assoluta autonomia e si dividono in totali e parziali a seconda che debbano sostituire un'intera arcata dentale o solo alcuni elementi mancanti. L'utilizzo di una protesi totale piuttosto che di una protesi parziale tiene conto anzitutto di questa esigenza oltre che delle condizioni specifiche in cui si trova il paziente. Ricorrere alla prima tipologia di dentiera vuol dire rimpiazzare completamente i denti caduti o estratti di una delle due arcate, diversamente, laddove occorra colmare solo un vuoto marginale, causato dalla perdita di un numero limitato di denti, l'odontoiatra opta per una dentiera parziale. Per realizzarla l'odontotecnico si serve della resina che si presta ottimamente per la creazione sia delle gengive che dei denti, alternandola con il composito, esclusivamente per la produzione dei denti. Quando la protesi parziale viene equipaggiata da ganci metallici, (mascherati dalle gengive), che fanno da sostegno agli elementi dentali artificiali,  la versione è detta "protesi scheletrata", un tipo di dentiera ampiamente utilizzato per le sue caratteristiche di leggerezza, stabilità e scarso ingombro, a fronte di un unico neo che riguarda la lega metallica fusa di cui è fatta la sua struttura e che la rende incapace di subire modifiche postume. Ne deriva che qualora venga a mancare uno dei denti artificiali, la protesi deve essere completamente ricostruita, diversamente da quelle in sola resina, che pur risultando più grosse, possono essere facilmente sottoposte alla sostituzione di uno o più elementi dentali.


QUALI SONO I PUNTI DI FORZA DELLA DENTIERA?


Inutile girarci intorno: la dentiera è senza dubbio una soluzione economicamente vantaggiosa che consente di ottenere un ottimo risultato estetico, di recuperare un'agevole masticazione e di rendere più fluida la fonazione. In particolar modo sotto il profilo estetico è possibile realizzare protesi removibili particolarmente performanti e dall'aspetto verosimilmente naturale sia per quanto riguarda gli elementi dentali che nella riproduzione delle pareti gengivali. Grazie all'abilità dell'odontotecnico si possono ottenere risultati davvero notevoli soprattutto per le dentiere a copertura totale, mentre quelle parziali e quelle scheletrate essendo supportate da ganci metallici, indispensabili per la loro collocazione, necessitano di un lavoro più complesso. In alternativa ai ganci in lega metallica, alcuni odontoiatri propongono ganci in resina, (della stessa tonalità delle gengive, per mimetizzarli meglio), ma a causa della loro rigidità, sono destinati a provocare una maggiore usura dei denti artificiali.


QUALI SONO GLI ASPETTI SFAVOREVOLI E I DISAGI LEGATI ALLA DENTIERA?


I motivi per cui molti pazienti sono poco propensi all'utilizzo della dentiera sono facilmente individuabili e riassumibili:
  1. Basculamento
  2. Manutenzione e Ribasatura
  3. Usura degli elementi artificiali
  4. Imbarazzo e Fastidio
  5. Irritazione delle gengive

1) La dentiera removibile può risultare a volte basculante, ovvero può muoversi dalla propria sede originaria durante il normale svolgimento delle attività quotidiane che coinvolgono la bocca: masticare, parlare, ecc. Questo fattore crea certamente disagio nel relazionarsi con gli altri, soprattutto se si verifica durante la condivisione di un pasto o di un incontro. Inoltre, questi spostamenti, anche se non sono frequenti, possono incidere sull'azione fonatoria e masticatoria, sollecitando l'irritazione delle gengive.

2) Un altro fattore che genera titubanza verso la protesi removibile riguarda la sua necessità di revisione a causa del modificarsi delle condizioni interne della bocca. È infatti importante effettuare la ribasatura con frequenza annuale, ovvero verificare lo stato di trasformazione di osso e gengive e, se necessario, intervenire sul punto di adesione o di aggancio della dentiera, modificandola.

3) Le dentiere parziali, come prima spiegato, sono spesso corredate di ganci d'appoggio metallici che fanno da supporto ai denti artificiali in resina o composito. Il loro continuo sfregamento provoca una costante usura degli elementi dentali, determinandone una consequenziale sostituzione, o laddove non applicabile, la produzione di una nuova protesi.

4)
 L'adattamento al nuovo dispositivo non è un processo immediato: è molto probabile infatti che durante i primi tempi un senso di disagio o di fastidio possa accompagnare il paziente. Come per tutte le novità ci si adegua laddove la novità lascia il posto all'abitudine. Occorre dunque un pizzico di pazienza per affrontare serenamente il passaggio, fiduciosi che rapidamente si riacquisterà una condizione di benessere.


5) Ciò che può rendere inizialmente scomoda la nuova protesi è la tensione muscolare, la percezione di eccessivo ingombro, la maggior produzione di saliva e la sensazione di irritamento delle gengive. Per aiutare il paziente a superare questi disturbi fisiologici e a recuperare il maggior comfort possibile, l'odontoiatra dedica le prime sedute di controllo post dentiera, allo scaricamento dei punti che creano maggiore attrito e a verificare che la protesi occupi agevolmente una corretta posizione. 

Se il paziente desidera puntare ad un risultato definitivo deve prendere in considerazione il ricorso all'implantologia dentale, ovvero una tecnica chirurgica avanzata che colloca all'interno dell'osso mascellare o mandibolare, impianti in titanio destinati ad ospitare corone realizzate in ceramica. Questa tecnica preserva il paziente da tutti i disagi sopra elencati ma è maggiormente invasiva e prevede una spesa maggiore.


COME UTILIZZARE L'ADESIVO PER DENTIERE


Non sempre dunque la dentiera può garantire la massima fissità. Proprio per questo motivo, giungono in suo aiuto gli adesivi, appositamente studiati per dare solidità e supporto alla sua collocazione sulla superficie gengivale. Comodamente acquistabili in farmacia, ne esistono diverse tipologie e fungono da sostegno e supporto soprattutto a vantaggio dell'arcata inferiore che strutturalmente riserva alla protesi minor stabilità. Le indicazioni di utilizzo prevedono un'applicazione nella giusta dose di pasta adesiva, direttamente sulla superficie della protesi, dopo averla adeguatamente detersa. Una volta pronta, esercitando un'adeguata pressione verso la gengiva, può essere collocata nella sua abituale posizione.


COME PULIRE LA DENTIERA


Come per i denti naturali, è indispensabile affrontare ogni giorno con metodo e costanza le ordinarie pratiche di detersione della protesi dentaria, assicurandole in questo modo lunga vita e tenendo al riparo la bocca dalle aggressioni batteriche. Assai utili allo scopo si rivelano le pasticche effervescenti di ampia distribuzione, che disciolte in acqua costituiscono un ottimo detergente in cui immergere la dentiera per mezz'ora circa. È consigliabile procedere con questa detersione più volte al giorno, prima dell'utilizzo della protesi, completando l'operazione mediante risciacquo con acqua pulita. In alternativa si può spazzolare la protesi con l'ausilio di un apposito spazzolino, detergente liquido e acqua corrente. Se è vero che occuparsi con accuratezza dell'igiene della dentiera è fondamentale, è altrettanto vero che non basta per proteggere totalmente il cavo orale: occorre infatti ripulire le pareti gengivali, la lingua e le pareti interne dell bocca, monitorandone attentamente l'aspetto. 


È POSSIBILE SBIANCARE UNA PROTESI DENTALE?

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QUANTO COSTA UNA DENTIERA?


Nel corso di questo approfondimento abbiamo provato a chiarire diversi aspetti relativi alla dentiera. Certamente è utile e opportuno fornire anche qualche informazione circa il costo che questo tipo di trattamento odontoiatrico può comportare. Trattandosi di protesi realizzate per far fronte a problematiche individuali, non è possibile indicare a-priori dei parametri economici di riferimento, tuttavia, possiamo meglio dettagliare, quali sono gli elementi che possono condizionare e motivare la spesa. Anzitutto, una prima sostanziale differenza è rappresentata dal ricorso ad una protesi totale o parziale, a seconda del fatto che i denti da sostituire siano tutti o solo una parte. A questa premessa, si associa la qualità del materiale impiegato e il grado di esperienza e di professionalità di chi dovrà realizzarla. Quest'ultimo aspetto non è assolutamente trascurabile, poiché occorre tener conto della quadratura di diversi elementi indispensabili per la resa estetica, ma soprattutto per quella funzionale della dentiera:

  • correttezza e fedeltà dell'impronta
  • altezza di chiusura dei denti
  • lunghezza degli incisivi
  • sostegno delle labbra
  • stabilità della protesi

È bene dunque sottolineare che le mancata o approssimativa cura di questi aspetti, a fronte di una spesa più bassa, affrontata in ragione di professionisti meno competenti, oltre a determinare un manufatto non del tutto soddisfacente, può influire sulla performance della protesi e in alcuni casi determinare fenomeni di sensibilizzazione, di fastidio, di irritazione o di cefalea, assolutamente evitabili, rivolgendosi a odontoiatri e a odontotecnici di comprovata esperienza.


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