Esiste una relazione genetica tra il cancro al colon e l'Agenesia dentale?


Sembrerà strano, ma accorgersi molto presto della presenza di uno spazio vuoto dovuto alla mancanza di un dente può rappresentare un segnale da non trascurare, poiché evidenzia una certa pericolosità per la salute e l'attività del colon. Questo è quanto rivelano alcuni approfondimenti scientifici, legati al protocollo di prevenzione del cancro al colon. Nell'attesa di fornire maggiori delucidazioni a riguardo, facciamo un po' di chiarezza su cosa sia l'agenesia dentale.

Sotto il profilo medico, parlare di agenesia vuol dire identificare la mancanza di un organo fin dalla nascita, di un organo dunque che durante il processo evolutivo non si è formato. Quando si tratta specificatamente di agenesia dentale in ambito odontoiatrico, ci si riferisce in particolare, all’assenza congenita di uno o di alcuni elementi dentali, a causa di problemi al follicolo dentale, ovvero all’embrione che costituirà il dente. Nei piccoli pazienti con denti decidui, tale fenomeno si verifica frequentemente. In questo caso risulta fondamentale la supervisione del pedodontista, a cui è affidato il delicato compito di attenzionare l'andamento evolutivo del bambino, interrogandosi sulla possibilità di intervenire laddove la situazione lo preveda. Diversamente, quando è coinvolta la dentatura permanente o il soggetto interessato è un adulto, intervenire per l'odontoiatra non rappresenta più un'opzione, bensì una necessità.

La rilevanza patologica dell'agenesia è legata alla sua notevole incidenza, (risulta di fatto l'anomalia dentale più diffusa), e al fatto che abbia risvolti importanti sia di natura estetica che di tipo funzionale. Per quanto riguarda l'aspetto estetico, la presenza di uno spazio vuoto rende visibile l'assenza di un dente, il che si traduce in un certo disagio ed imbarazzo per il paziente, nella gestione delle sue attività quotidiane. Questa condizione è spesso accentuata dal fatto che, la maggiore casistica di agenesia dentale impatta sui denti incisivi laterali superiori, posti nella parte anteriore della bocca, e pertanto, fortemente esposti all'osservazione esterna. Rispetto invece al danno funzionale, questa patologia può determinare difficoltà di ordine fonatorio, masticatorio, malocclusivo, e non meno rilevante, di sovraffollamento dentale, a causa dello spostamento dei denti attigui agli spazi liberi. Si intensifica inoltre in queste circostanze la frequenza di fastidi temporo-mandibolari e dei processi cariosi, determinati dalla intuibile difficoltà di eseguire accuratamente le comuni operazioni di igiene orale. Nel rilevare le principali caratteristiche di questo fenomeno, si evince che l'agenesia: 

  • è più comune nelle pazienti di sesso femminile
  • ha un'elevata tendenza familiare
  • coinvolge maggiormente l'arcata mascellare 
  • si presenta frequentemente in entrambe i lati della bocca. 

È importante anche evidenziare quanto, con l'avanzare dell'età, essa possa indurre i soggetti che ne sono affetti, a sottoporsi ad interventi di implantologia e di chirurgia estetica. Proprio per questo motivo, la tempestività della diagnosi diventa fondamentale per limitare trattamenti troppo invasivi.

All'inizio di questo approfondimento abbiamo sostenuto che esiste una diretta connessione tra le agenesie dentali e il cancro al colonMentre in riferimento alle prime abbiamo già fornito le informazioni più rilevanti, trattando dei fenomeni tumorali legati al colon è opportuno sottolineare che essi hanno una vastissima diffusione su scala mondiale, interessando in egual misura sia gli uomini che le donne.

Ma dove nasce il legame? 

Da una parte, il tumore al colon è il risultato della proliferazione delle cellule cancerogene al suo interno, dall'altra, l'agenesia dentale si rivela il frutto di un'alterazione di una specifica via di segnalazione cellulare che si accompagna ad altre entità sistemiche, come appunto il fenomeno tumorale sopra descritto. Ecco che a tal proposito interviene una recentissima pubblicazione scientifica del 2019 che rivela l'esistenza di una strettissima relazione genetica tra le due patologie, e dichiara che l'individuazione immediata dell'assenza dei denti rappresenta un campanello trillante, nell'ambito del protocollo di prevenzione del cancro del colon. 

La ricerca, pubblicata in parte dell'America meridionale e in Asia, magistralmente condotta presso la Pontificia Universidad Javeriana (Bogotá, Colombia) da un gruppo di specialisti in ortodonzia, e da alcuni ricercatori di vari ambiti ha messo in luce la relazione esistente tra le variazioni del AXIN2 e le mutazioni che facilitano la degradazione da parte del complesso (APC + AXIN1osuhomologistAXIN2) che possono essere responsabili sia del cancro che delle agenesie dentali, a causa di una maggiore trascrizione dei geni target "Wnt”. È interessante sottolineare ciò che il testo dello studio recita in conclusione:"Più denti sono assenti, maggiore è il rischio di sviluppare il cancro".

Alla luce di questo illuminante approfondimento e sostenuti dagli studi condotti, possiamo affermare che l'assenza di uno o più denti permanenti che non si sono mai concretamente formati incrementa sensibilmente il rischio che, nello stesso soggetto possa svilupparsi il cancro al colon, rischio esponenzialmente in crescita in caso di familiarità con il tumore.








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