La parodontite può insorgere anche in giovane età?





Forse non tutti sanno che la parodontite (CLICCA PER APPROFONDIRE) non è una patologia odontoiatrica ad esclusivo appannaggio dei soggetti anziani. Al contrario sono moltissimi i pazienti in giovane età che manifestano problemi di mobilità dentale e che si trovano a dover affrontare il pericolo di perdere i propri denti. Nemmeno i giovanissimi ne restano completamente immuni. Esiste infatti una forma di malattia parodontica molto pericolosa che colpisce gli adolescenti e che necessita di una diagnosi piuttosto tempestiva per poter essere riconosciuta e curata. In passato convenzionalmente questa forma veniva definita "parodontite giovanile" mentre oggi rientra all'interno dell'attuale sistema di classificazione delle parodontiti che le divide in 4 stadi a seconda della loro aggressività e che attribuisce 3 diversi gradi a seconda del livello di avanzamento della malattia. 
Rispetto ai 4 stadi, la classificazione da 1 a 4 indica il livello di gravità in ordine crescente, quindi si passa dallo stadio 1 che riguarda le parodontiti meno gravi fino ad arrivare allo stadio 4 che sta ad indicare quelle più gravi. Anche rispetto ai 3 gradi denominati A, B e C l'assegnazione segue un criterio di criticità in considerazione della velocità di progressione della malattia, di eventuali fattori di rischio presenti nel paziente e del suo stato di salute generale.


DIFFERENZA TRA PARODONTITE CRONICA E 

PARODONTITE AGGRESSIVA


Abbiamo già avuto modo di approfondire cos'è la parodontite e quali possono essere i suoi sviluppi. In ogni modo è bene ricordare che si tratta di una patologia infiammatoria degenerativa causata dall'azione dei batteri che risiedono nella placca e nel tartaro e che aggredisce i tessuti di sostegno del dente, dando vita alla formazione di tasche parodontali. È proprio a causa della formazione di queste tasche che gradualmente si indebolisce il sistema d'ancoraggio dei denti rendendoli prima mobili e successivamente spingendoli verso la caduta. 

La parodontite può essere cronica o aggressiva e riguardare in entrambi i casi anche i pazienti di giovane età.

La parodontite cronica è provocata dai depositi di placca che sedimentandosi si trasforma in tartaro, nel cui interno si annidano e proliferano i batteri. Essa evolve lentamente ma può provocare seri danni sia all'osso che al parodonto. Esistono inoltre fattori diversi dalla scarsa igiene che possono determinarne la comparsa. Può accadere infatti che essa insorga nei soggetti che sono geneticamente predisposti a questa patologia odontoiatrica, nei fumatori, nei pazienti diabetici o affetti da deficienze immunitarie.

La parodontite aggressiva riconducibile agli stadi 3 e 4 e ai gradi B e C, rispetto a quella cronica ha un'evoluzione molto più rapida ed è destinata a provocare danni di una certa rilevanza sui tessuti di sostegno del dente in pochissimo tempo. Ecco perché in questi casi è necessario diagnosticarla subito, così da poter intervenire attuando ogni sistema di controllo sulla sua progressione. Proprio perché avanza con una velocità galoppante può mettere seriamente in pericolo i denti dei pazienti più giovani, con conseguenze davvero drammatiche. 


COM'È POSSIBILE MONITORARLA?


La salute della nostra bocca passa anzitutto attraverso una costante cura dell'igiene orale. Anche la parodontite nelle sue forme più gravi segue questa regola. Nel caso dei pazienti più giovani affetti da fenomeni parodontali piuttosto seri, una scrupolosa rimozione quotidiana della placca batterica ed un'accurata eliminazione del tartaro sottogengivale attraverso frequenti sedute d'igiene professionale eseguite dal parodontologo possono contribuire efficacemente a preservare i denti. Proprio per questo motivo il parodontologo oltre a seguire attentamente l'evolversi della malattia dovrà mettere in atto tutte le cure che possono contribuire ad arginarne l'evoluzione. Egli attraverso scrupolosi e costanti trattamenti professionali effettuati con strumenti ultrasonici e mediante curettes manuali avrà cura di rimuovere la placca ed il tartaro che si deposita nelle tasche parodontali, per ripulire completamente la superficie radicolare ed accellerare la guarigione dei tessuti parodontali.
Qualora lo ritenga opportuno, egli può anche decidere di associare ai trattamenti in studio una terapia farmacologica a base di antibiotici sistemici o locali.
È sempre bene ricordare che intervenire fin da subito sulla parodontite significa offrirle una maggiore garanzia di guarigione. Ciò detto anche nei casi più gravi vale la pena ascoltare il parere di professionisti esperti e decidere di affidarsi alle loro cure e ai loro trattamenti, scongiurando il più a lungo possibile la perdita dei propri denti.


COME SI MANIFESTA?


Anche la parodontite giovanile essendo particolarmente aggressiva, per poter essere curata deve essere diagnosticata in tempo. La difficoltà di una diagnosi tempestiva risiede nel fatto che questo tipo di patologia non si presenta con sintomi rilevabili fin da subito. Il segnale che lancia l'allarme è anche in questo caso la percezione della mobilità, un segnale che però determina che la parodontite attraversa già una fase abbastanza avanzata. La forma più efficace di protezione dall'insorgenza della malattia parodontica diventa dunque la prevenzione. Occorre pertanto sottoporsi periodicamente alle visite di controllo odontoiatriche richiedendo specificamente un'attenta analisi della propria dentatura e dello stato di salute delle  gengive in riferimento alla rilevazione di possibili segnali di pericolo. A tale scopo l'odontoiatra può effettuare un sondaggio parodontale per determinare se sono presenti eventuali tasche parodontali.
Aldilà delle visite di controllo, si raccomanda di tenere sempre altissima l'attenzione individuale nei confronti della propria bocca. Occorre monitorare in particolar modo l'aspetto delle gengive che in condizioni di normalità devono apparire rosee e sane. Qualora invece si presentino arrossate, ritirate o sanguinanti o si osservi sanguinamento durante il lavaggio dei denti è possibile che la soglia di rischio sia stata superata ed allora si rende necessario verificare immediatamente se è in atto un processo infiammatorio preoccupante.





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