Perché insorge una carie?



La ricerca medico-scientifica ci offre continuamente nuove scoperte ed approfondimenti che ci chiariscono di volta in volta la complessità e la straordinarietà del funzionamento del corpo umano: una macchina perfetta dalle mille componenti armonicamente sincronizzate e dai meccanismi piuttosto articolati, ma allo stesso tempo profondamente affascinanti.

Anche nell'ambito odontoiatrico, vengono condotti frequenti studi, soprattutto per verificare l'origine di alcune patologie e non è raro che proprio questi studi rilevino e mettano in evidenza, le relazioni che intercorrono tra i fattori medici, quelli ambientali e quelli comportamentali.

Questo è ciò che è accaduto in occasione di alcune indagini genetiche eseguite in tema di insorgenza delle carie e di fenomeni parodontici, che secondo un'importante ricerca, sarebbero strettamente legati a fattori genetici, comportamentali e ad alcune abitudini personali acquisite. 


LO STUDIO


Per provare a quantizzare l'incidenza delle malattie odontoiatriche sulla spesa pubblica, un gruppo di ricercatori della prestigiosa Università di Bristol si è unito per condurre uno studio svolto su soggetti particolarmente inclini a sviluppare processi cariosi e a contrarre malattie parodontali e gengivali. I risultati raccolti hanno determinato che sulla comparsa di queste patologie influiscono molto sia la componente ereditaria/familiare che elementi come educazione, temperamento e obesità. La ricerca ha inoltre evidenziato che esiste una stretta connessione tra i processi cariosi e i fattori di rischio legati alle malattie cardiovascolari.



CARIE E MALATTIE GENGIVALI: APPROFONDIMENTI GENETICI


La ricerca a cui ci riferiamo in questo articolo e numerose altre pubblicazioni documentano con una certa solidità che tra tutte le patologie dentali, la parodontite e la carie occupano un primato mondiale in termini di casistica. Sono infatti le malattie con una maggiore incidenza e quelle per le quali si interviene più frequentemente mediante trattamenti odontoiatrici. Ciò nonostante, trattandosi di problematiche piuttosto articolate, non sono state eseguite molte indagini genetiche per cercare di determinare quanto un soggetto potesse risultare predisposto alla loro insorgenza.

Se si prendono in considerazione infatti più soggetti, con medesime corrette abitudini alimentari e con la stessa particolare attenzione per l'igiene orale, si potrà osservare che alcuni non saranno mai affetti da carie o da parodontite, altri invece sì.

Alla luce di questi dati, cresce l'importanza della ricerca effettuata all'Università di Bristol e pubblicata sulla rivista scientifica  "Nature Communications", la quale ha messo insieme i dati ricavati da nove studi clinici internazionali eseguiti su un totale di 62000 soggetti e quelli sulla salute dentale della Biobank del Regno Unito che hanno coinvolto circa 461000 partecipanti. Questi numeri lo rendono di diritto annoverabile come il più grande studio del suo genere.




QUALI SONO LE COMPONENTI ALL'ORIGINE DI UNA CARIE?


La nuova ricerca, a cura del team internazionale guidato dall’ateneo inglese, suggerisce quali siano i fattori che determinano questa patologia odontoiatrica.
Attraverso lo studio dei geni, i ricercatori hanno individuato 47 nuovi geni connessi alla carie: alcuni sono responsabili della formazione dei denti e dell'osso mascellare, altri attraverso la saliva proteggono i denti dagli attacchi batterici presenti nella bocca.
L'altro settore di approfondimento ha riguardato la relazione esistente tra le patologie dentali e la presenza di fattori determinanti per la comparsa delle malattie cardiovascolari e metaboliche, in particolar modo facendo riferimento al fumo, all'alcool, all'obesità e a alle abitudini personali. La conclusione è stata che esiste una forte connessione  tra il decadimento dei denti e della salute della bocca con questi elementi di rischio cardiovascolare.





È POSSIBILE PREVENTIVARE L'INSORGENZA DELLE MALATTIE DENTARIE?


Un elemento molto interessante ricavabile da questa ricerca è che lo studio ci conferisce gli strumenti utili per individuare i soggetti che con maggiore probabilità possono presentare malattie parodontologiche nel corso della loro vita, offrendo loro la preziosa opportunità di intervenire preventivamente. In questa direzione si spingono le interessanti conclusioni di Simon Haworth, (Bristol Dental School - Bristol Population Health Science Institute) il quale ha affermato: "In futuro, studi come questo potrebbero spianare la strada per identificare le persone che sono particolarmente a rischio di problemi dentali. In ogni caso, al di là della genetica di ognuno di noi, una buona igiene orale e una dieta corretta sono le cose più importanti che possiamo fare per ridurre il rischio di carie e malattie gengivali".

Ciò ci conferma, come da sempre sosteniamo e siamo soliti promuovere, che l'igiene, la prevenzione ed un sano stile di vita sono più efficaci di qualunque trattamento terapeutico.


STUDIO BUDA, SORRIDI CON NOI! 😃

CONVERSATION